COMUNICATO NAZIONALE ''COM’È STRANO IL MONDO''

COM’È STRANO IL MONDO…
E sì, com’è strano il mondo diceva Lucio Dalla, e non aveva tutti torti, il mondo sindacale lo è pure di più.
Capita infatti che appena dopo pochi giorni dalla firma del nostro non contratto nazionale i sindacati firmatari abbiano cominciato a sfornare comunicati che ne dicono peste e corna.
Evidente caso di bipolarismo di soggetti che vogliono dare ad intendere di essere di opposizione pur essendo evidente che si tratta di sindacati di governo, anzi, diciamocela tutta, si tratta di vere e proprie propaggini del governo, scusate se è scritto tutto minuscolo, ma non è un problema di tastiera del PC.
Ma veniamo al dunque, a dimostrazione che si tratta di propaggini, appunto, esaminiamo i fatti; in barba a qualunque regola che norma le relazioni sindacali, quattro organizzazioni, CGIL-CISL- UIL e Confsal, nel novembre 2016 si appartano con il governo per stabilire quali saranno gli aumenti contrattuali dei contratti da rinnovare e concordano, bontà loro, che gli aumenti (si fa per dire) saranno del 3,48% in tutto il pubblico impiego.
Casualmente tutto ciò accade poco prima del referendum indetto dal governo in carica..
Un anno dopo, ormai quasi a fine legislatura, il governo, sentiti ma a quanto pare non ascoltati, tutti i sindacati rappresentativi, fa emanare gli atti di indirizzo ed in fretta e furia, a ridosso di un’altra importante scadenza elettorale, le elezioni politiche, fa firmare alle propaggini sindacali un “contratto” che non contiene nessun elemento dei quattro espressamente indicati nell’atto di indirizzo.
Nel caso dell’ex Comparto Università si trattava di poche ma sostanziali cose; flessibilità del salario accessorio, ordinamento professionale, personale che opera nei policlinici e problematiche dei CEL; ebbene nel documento che definiscono contratto, di queste quattro problematiche non si fa nessun cenno, se non un rimando ad improbabili tavoli tecnici futuri, dai quali, per altro, sarebbero pure esclusi coloro i quali hanno osato non condividere questo obbrobrio.
Viene quindi naturale chiedersi contro chi e per cosa i “sindacati” propaggine, unanimemente e unitariamente convinti della bontà di questo simil contratto stiano invece separatamente protestando…a qualcuno sorge il dubbio che anche in questo caso potrebbe esserci di mezzo un’altra scadenza elettorale, le elezioni delle RSU.
Facendo un passo indietro e tornando al “peccato originale” che ha viziato all’origine tutta la vicenda, cioè l’accordo sulla parte economica di novembre 2016, sappiamo tutti quali benefici ha apportato ai proponenti il referendum, in ragione del quale quei vertici sindacali ci vendettero per il 3,48%; aspettiamo questa domenica, per vedere che doni porterà al governo in carica il voto per le politiche; a fine aprile, con il rinnovo delle RSU i Lavoratori del Pubblico Impiego presenteranno il conto finale anche alle loro propaggini sindacali.
Nel frattempo cari amici e compagni firmaioli state sereni, non fatevi ancor più del male sfornando comunicati autolesionistici, perché a farvi male davvero ci penseranno i lavoratori che avete tradito, avranno l’occasione di ripagarvi di tutto il 17-18 e 19 aprile.
Roma 26.02.2018
Il Coordinatore Generale
FGU Dipartimento Università
Arturo Maullu
Errata corrige ''vacanza contrattuale'' Ipotesi CCNL

Errata corrige ''vacanza contrattuale'' Ipotesi CCNL
Con la presente comunicazione, si precisa che la vacanza contrattuale resta sul tabellare e quindi non viene sottratta, così come erroneamente riportato nel comunicato del 09.02.2018. sotto riportato.
Vedasi le tabelle allegate B2 Università a pag. 149 e C2 Università a pag. 158 dell’Ipotesi del CCNL.
Si chiede scusa per l’errore.
il coordinatore nazionale
Arturo Maullu
Comunicato - Resoconto riunione ARAN - OO.SS. del 08.02.2018 - Rinnovo CCNL ex comparto Università
Dopo una lunga ed estenuante trattativa all'Aran a cui hanno partecipato per la FGU Rino Di Meglio, e per l'ex comparto università la ns delegazione formata da Giuseppe Polinari, Antonio Sorio e Michele Poliseno, iniziata ieri pomeriggio e terminata questa mattina alle 7,45, è stato rilasciato il testo dell'Ipotesi Contrattuale. La FGU ha deciso di non sottoscrivere l'Ipotesi del CCNL, troppo frettolosamente e insufficientemente confezionata e figlia del famigerato accordo tra governo e cgil-cisl-ui del novembre 2016. Segue in calce il Comunicato Nazionale.
Roma 09.02.2018

Firmato il contratto dei 30 denari….
Ed alla fin fine dopo appena 9 anni di attesa in cui l'ARAN non ha avuto il tempo di predisporre una decente ipotesi di rinnovo del CCNL, viziato da un accordo "politico" siglato tra governo e CGIL-CISL e UIL in cui si definiva la parte economica si giunge oggi ad un finto rinnovo del CCNL.
Noi non l'abbiamo sottoscritto, al contrario di altri che addirittura spacciano per un grande successo l'essere riusciti a mantenere le poche briciole di diritti residuati nel precedente contratto che resta vigente nelle parti non specificatamente abrogate.
Addirittura si considera un successo l’aver mantenuto l’IMA e l’indennità di Ateneo, il che è tutto dire.
Sulla parte economica, frutto dell'accordo firmato in tempo utile a novembre 2016 prima del famoso referendum e sappiamo tutti com'è andata afinire.
Oggi si sottoscrive questo CCNL (!?) sempre per far fronte a esigenze politiche, certamente non tenendo realmente conto delle esigenze dei lavoratori.
Non è improbabile che anche la prossima scadenza elettorale per le politiche, in funzione delle quali hanno firmato questa ipotesi di contratto, ma anche le successive elezioni per il rinnovo delle RSU diano risposte altrettanto chiare a chi assume queste decisioni fortemente lesive dei diritti dei lavoratori.
In buona sostanza questa vicenda ha ottenuto due risultati evidenti, la triplice ha fatto alla luce del sole ciò che prima faceva nelle segrete stanze con il governo di turno, di fatto delegittimando il ruolo negoziale stesso del sindacato visto che la parte economica l’hanno concordata fuori sacco nel famoso e fumoso accordo di novembre 2016; l’altra è la conferma che la ragione politica viene prima di tutto, anche dei diritti dei lavoratori.
Lo dimostra l’accordo dei famosi 85 euro di novembre 2016 fatto in funzione del referendum voluto e perso da Renzi ed ora la sottoscrizione di un contratto pur che sia basta che si firmi prima delle prossime elezioni del prossimo 4 marzo.
Le tabelle allegate dicono che tanti i colleghi e colleghe gli 85 euro promessi non li vedranno manco lordi e quelli che li vedono si ricordino che da li va detratta la vacanza contrattuale.
Questo che segue è il link da cui scaricare il testo del CCNL a voi l'arduo compito di dare un'opinione, la nostra la conoscete già.
Roma 09.02. 2018
Cordiali saluti,
Arturo Maullu
Coordinatore Generale FGU Dipartimento Università
Messaggio INPS: Gestione Dipendenti Pubblici. Rideterminazione del provvedimento di ricongiunzione contributiva ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 29/1979 con compensazione dell’onere versato
Con il messaggio n. 273 del 19 gennaio 2018 l'Inps comunica che, nell’ambito della Gestione Dipendenti Pubblici, in caso di rideterminazione del provvedimento di ricongiunzione ai sensi dell’articolo 2 della legge n. 29 del 1979, che annulla e sostituisce il precedente, l’onere rideterminato non è soggetto a compensazione. In tali fattispecie gli operatori delle Strutture territoriali provvedono a rimborsare all’iscritto l’importo già versato relativo al provvedimento annullato e ad attivare un nuovo piano di ammortamento in caso di pagamento rateale del nuovo provvedimento.
Sentenza Corte di Cassazione '' Leucemia da radiazioni: condannato l'Ente di Ricerca al risarcimento nei confronti delle eredi del dipendente
Cassazione Civile, Sez. Lav., 24 gennaio 2018, n. 1770 - Leucemia del fumatore incallito esposto a radiazioni ionizzanti per lavoro: si al risarcimento delle eredi da parte dell'ente di ricerca. Leggi la sentenza su www.olympus.uniurb.it
Causa di servizio - Sentenza Consiglio di Stato: nessuna certezza di relazione tra ipertensione e lavoro con turnazione
Per approfondire Banca Dati G.A.R.I. P.A. Circolare Ministeriale n.1 del 09/01/2018 in materia di precariato. Visite Fiscali dal 13 gennaio sono entrate in vigore le nuove regole Stretta agli assenteisti. Dal 13 gennaio 2018, è entrato in vigore il nuovo regolamento sulle visite fiscali, e sulle modalità di accertamento delle assenze dal servizio così come previsto dal DPCM n. 206 del 17 ottobre 2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2017. Deputato a tale compito è il “Polo Unico per le visite fiscali”, dell’ Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) che ha competenza esclusiva ad effettuare visite mediche di controllo (VMC) sia su richiesta delle Pubbliche Amministrazioni, in qualità di datori di lavoro, sia d’ufficio (INPS) nei casi e secondo le modalita' preventivamente definite dallo stesso Istituto nel rispetto di quanto previsto all'articolo 2 del DPCM 206/2017. Potranno essere effettuati dai medici inviati dall’INPS anche controlli ripetitivi, particolarmente a ridosso del fine settimana o in prossimità delle feste proprio per contrastare la piaga dell'assenteismo,
Legge di Bilancio, Welfare ‘’Novità riguardanti il trasporto pubblico locale e il tragitto casa-lavoro per il dipendente pubblico e privato’’
d) le prestazioni di servizi di trasporto collettivo alla generalità o a categorie di dipendenti; anche se affidate a terzi ivi compresi gli esercenti servizi pubblici; d-bis) le somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro o le spese da quest’ultimo direttamente sostenute, volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento aziendale, per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari indicati nell’articolo 12 che si trovano nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12". Riunione ARAN del 08.01.2018 - Rinnovo CCNL Settore Università - 2^ ripresa
Riunione ARAN del 08.01.2018 Rinnovo CCNL Settore Università - 2^ ripresa
Il secondo incontro di negoziazione sul CCNL tenutosi ieri all’ARAN ha evidenziato, ancora una volta, quanto poco ci sia di “parte comune” tra i quattro ex Comparti; Scuola, Università, Afam e Ricerca, attualmente compattati in uno.
L’ipotesi di riproporre, per esempio nelle relazioni sindacali, quanto già sottoscritto nel CCNL dei Ministeriali, non ci vede assolutamente convinti, tanto da rimarcare negli interventi del Coordinatore Generale Arturo Maullu, la specificità dell’ex Comparto Università rispetto al più generale contesto del Pubblico Impiego, in quanto è l’unico pezzo di Amministrazione Pubblica che si autogoverna e nei suoi vari organi, tutti elettivi, sono presenti tutte le componenti che operano nel mondo universitario compresi gli utenti, cioè gli studenti.
Limitare le relazioni sindacali nel mondo universitario danneggia la stessa amministrazione che non può essere ingessata nella sua azione, che deve essere sempre partecipata e non limitata nella sfera d’azione nell’ambito della sua autonomia, per altro prevista per legge.
Il Coordinatore Generale del Dipartimento Università della FGU ha chiesto che prioritariamente, l’azione di rinnovo del CCNL sia mirata a soddisfare le indicazioni date dall’Atto di Indirizzo specifico del settore ed in particolare l’Ordinamento ed il personale dei policlinici.
Sull’ordinamento c’è una convergenza anche con le altre OO.SS. presenti alla trattativa, per cui è necessario trovare una soluzione che consenta al personale, soprattutto a livello apicale, di progredire economicamente con l’istituzione di posizioni super in ogni categoria così come da noi indicato nella sintesi di piattaforma (www.csauniversitafgu.org).
A tal proposito si è chiesto un nuovo meccanismo per il calcolo del fondo sulle PEO che svincoli dal budget ex art. 87 per la contrattazione integrativa. Questa richiesta nasce dall’ ormai evidente impoverimento del fondo come viene evidenziato in molti Atenei.
La risposta del Presidente dell’ARAN su questo è stata interlocutoria, in quanto ha proposto di stralciare dal CCNL la parte ordinamentale e trattarla successivamente su un tavolo tecnico per poterla poi ratificata con un accordo integrativo, su questo la nostra delegazione ha espresso forti perplessità, in quanto riteniamo che questa sia una delle parti fondanti del CCNL.
Altro punto fondamentale indicato anche esso nello specifico Atto di Indirizzo, è quello relativo al personale dei policlinici sia di tipo A che di tipo B, personale universitario che, secondo noi, deve avere un ordinamento universitario ed al quale deve essere definita in modo chiaro ed esaustivo la posizione giuridica ed economica nell’ambito di questo comparto, ivi comprese le modalità di rientro nelle altre strutture di Ateneo come già indicato negli incontri presso il MIUR.
Sulla parte economica pesa in modo negativo il più volte citato accordo del 30 novembre 2016 per i famosi 85 euro, che a parere nostro, ma non solo, non può riguardare il personale dell’ex Comparto Università, in quanto non sono ricompresi nei fondi all’uopo stanziati in quanto i costi contrattuali sono a carico dei bilanci degli Atenei autonomamente gestiti per cui si può, e si deve, derogare da tale limite soprattutto in considerazione del fatto che gli stipendi medi del personale dell’ex Comparto, per ammissione stessa dell’ARAN, sono i più bassi del Pubblico Impiego.
L’impressione complessivamente avuta e da noi esternata al presidente dell’ARAN e che si voglia chiudere alla svelta, magari prima del 4 marzo, un contratto quale che esso sia e successivamente vedere su tavoli tecnici quelle parti contrattuali considerate più spinose, o per le quali si ritenga necessario un confronto più impegnativo, il Presidente ha smentito ma al tempo stesso ha confermato che quello che si andrà a fare non sarà un nuovo CCNL ma una rivisitazione del contratto vigente nelle parti su cui sia intervenuta in questi otto anni di blocco qualche norma di legge che l’abbia modificato.
Difatti la bozza che ci è stata presentata ieri, pare andare proprio in questa direzione e rinvia a un futuro confronto, incerto per tempi e modi, magari con altre parti politiche, la soluzione di problemi annosi e volutamente mai affrontati, neppure in passato, rinviandoli ancora una volta sine die.
Se le condizioni date rimarranno queste, sarà molto difficile convincerci a sottoscrivere una pre-intesa del “nuovo” CCNL, che non soddisfa né le esigenze economiche né normative di questo personale che vede mortificato ancora una volta il proprio fondamentale ruolo in un Comparto che dovrebbe essere il vero volano di sviluppo del nostro paese.
Nel frattempo tutte le parti politiche in campo, spendono promesse, ricchi premi e cotillon per tutti, ma nel concreto, nelle sedi di confronto reale, come un rinnovo contrattuale atteso da otto anni, la chiusura è quasi totale, questa è la realtà, alla quale noi non ci arrendiamo e continueremo a dare il nostro contributo, sordi alle sirene di turno, ma attenti a non cedere sulle rivendicazioni che i colleghi e le colleghe ci hanno chiesto di portare avanti.
Vi terremo informati sul proseguo delle trattative, i documenti collegati potete scaricarli dal nostro sito web nazionale Vedi: Bozza Aran del 08.01.2018 CCNL Istruzione,Ricerca e Sezione Università 2016-2018.
ROMA 09.01.2018
Arturo Maullu
Coordinatore Generale
FGU Dipartimento Università
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